Jaime Maussan e le foto dell'alieno di Roswell nell'evento del 5 maggio 2015: tutti i retroscena di una possibile farsa

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale (Update 6.5.2015)

 

Lo slogan recita testualmente Be Witness, ossia sii testimone. Ma di cosa? Secondo quanto sta dichiarando da qualche mese il giornalista ed ufologo messicano Jaime Maussan, noto da anni per diverse bufale diffuse sul tema, lo si verrà a sapere il prossimo 5 maggio nel corso di un convegno organizzato presso l'Auditorio Nacional (Città del Messico), giorno in cui Maussan svelerà al mondo delle inediti immagini che mostrerebbero un alieno, quello che presumibilmente sarebbe stato recuperato nell'UFO crash di Roswell. Nell'attesa dell'evento altri ricercatori si sono però prodigati per scoprire nuovi elementi che potrebbero deporre negativamente su tutta la vicenda, a causa dell'immagine tratta da una diapositiva del presunto extraterrestre volutamente trapelata per questioni di viral marketing ma che potrebbe determinare la fine dei giochi prima che gli stessi abbiano inizio. A seguire l'approfondimento su ciò che hanno nuovamente etichettato come la smocking gun del fenomeno UFO.

Sé testigo. El cambio de la historia, chiaro vero? Siamo tutti per essere testimoni di un cambiamento storico, quello che verrà presentato di fronte ad una platlea di circa diecimila spettatori presso l'auditorium nazionale messicano ed in diretta mondiale via streaming pay per view ($ 20) a questo indirizzo.

 

Tra i partecipanti (gli ufologi Thomas Carey e Donald R. Schmitt) ci sarà anche l'illustre presenza dell'ex astronauta Edgar Mitchell, che non ha mai nascosto la sua personale e legittima opinione sulla vita aliena e sui presunti fatti di Roswell, senza però mai portare alcuna prova oggettiva. Quello che segue è uno dei tanti spot pubblicitari del convegno che Maussan ha pubblicato sul canale YouTube di TercerMilenio:

 

Tutto ruoterà intorno ad una diapositiva rientrante in una galleria di immagini appartenenti ora ad una società di produzione il cui proprietario, Adam Dew, sta realizzando un documentario intitolato Kodachrome:


Quella che segue è la "clamorosa" immagine che sarà al centro del convegno, trapelata dai tanti spot e trailer disponibili sul web:

Image Credits: The UFO Chronicles (Frank Warren) / Slidebox Media
Image Credits: The UFO Chronicles (Frank Warren) / Slidebox Media
fotogramma ruotato di 180° provieniente dal trailer di Kodachrome
fotogramma ruotato di 180° provieniente dal trailer di Kodachrome

Nell'immagine sopra riportata sembra piuttosto evidente che la presunta creatura aliena, lunga circa 90 cm., sia stata collocata in una teca di vetro con tanto di etichetta che ne descrive probabilmente le origini o le caratteristiche.


Con queste premesse appare davvero eccessivo il genere di business orchestrato attorno ad una diapositiva che, dovendo dimostrare l'esistenza di vita aliena sulla Terra, bypassa ogni canale scientifico utile a confutare questa ipotesi, per divenire oggetto dell'ennesimo circo mediatico. Un po' come accadde con la falsa autopsia dell'alieno di Ray Santilli o, più recentemente, con la falsa creatura umanoide di Steven Greer.


Stando alle dichiarazioni di Adam Dew pubblicate in questo articolo di OpenMinds, questo signore sarebbe venuto in possesso delle immagini nel 2008, grazie alla scoperta fatta dalla sorella di un suo amico nel 1998 (Hilda Ray): la donna (Hilda), mentre ripuliva la sua casa in Sedona (Arizona) per predisporla ad una vendita immobiliare, trovò una scatola di fotografie che Dew acquisì senza darvi alcuna particolare occhiata, cosa che fece solo dieci anni dopo, nel 2008 per l'appunto, accorgendosi dell'immagine citata.

Bernard e Hilda Blair Ray (Image Credits: TercerMilenio.tv)
Bernard e Hilda Blair Ray (Image Credits: TercerMilenio.tv)

Osservate le immagini e constatata la presenza, in una di esse, di una strana creatura, il passo successivo sarebbe stato quello di attestarne l'autenticità e di datarle, procedimento che avrebbe collocato le diapositive tra il 1940 e il 1949, una forbice (forse anche più ampia) in cui gli eventi di Roswell sono stati letteralmente ficcati dentro senza alcun legame.


Secondo infatti una diversa ricostruzione sulle origini di queste diapositive pubblicata qui dal giornalista e scrittore statunitense Kevin D. Randle, molte cose non tornano a partire dall'effettiva residenza dei signori Ray che era nel Midland, in Texas, mentre le diapositive sarebbero state trovate, come precedentemente riportato, a Sedona, in Arizona, nel garage di in un'abitazione appartenente invece ad un avvocato della signora Hilda, quest'ultima morta nel 1988. In breve, secondo quanto riportato da Randle, non sembra esserci alcun collegamento sensato tra Midland, Sedona e Roswell, nè un'accertata proprietà delle slide a nome della signora Hilda e nemmeno come Adam Dew ne sia venuto in possesso rivendicandone la paternità. Tutto appare immerso nella più totale confusione, con la deduzione finale da parte dei protagonisti di questa storia che l'immagine scovata sia quella di una creatura aliena accostata forzatamente al caso Roswell.


L'ulteriore ragionamento fatto da Dew risulta abbastanza risibile: aver escluso la bufala accertando l'autenticità delle foto che non sono state oggetto di ritocchi. Inutile dire che l'equazione foto originale = alieno originale non sta in piedi, visto che l'autenticità dell'evento dovrebbe ruotare non tanto sulla foto ma sulla natura della creatura immortalata. Di cosa effettivamente può trattarsi?

 

A questa domanda hanno provato a rispondere un gruppo di ricercatori spagnoli (che citerò di seguito) coinvolti nell'approfondimento dal giornalista e ricercatore spagnolo José Antonio Caravaca, i quali, in modo del tutto autonomo e attraverso studi indipendenti, sono giunti tutti alla stessa conclusione: il presunto extraterrestre della diapositiva presenta un'anatomia e proporzioni perfettamente corrispondenti a quelle di un essere umano mummificato, forse di un bambino. Lo sostengono i ricercatori Israel Ampuero, Alejandro Espino, Sara Hernandez, Edgar Luis e Nacho Hernandez.

Image Credits: Josè Antonio Caravaca (caravaca.blogspot.com.es)
Image Credits: Josè Antonio Caravaca (caravaca.blogspot.com.es)
Image Credits: Josè Antonio Caravaca (caravaca.blogspot.com.es)
Image Credits: Josè Antonio Caravaca (caravaca.blogspot.com.es)

 

Ulteriore curiosità è la sorprendente somiglianza, nell'immagine che segue, della presunta creatura aliena con una mummia scoperta nella città di Tebe (Egitto) nel 1856, trasferita poi al museo Wistar (Philadelphia) nel 1860 e successivamente al museo di Smithsonian (Washington, DC) nel 1956, dove tuttora è custodita.

Image Credits: Isaac Koi (la mummia custodita presso il museo di Wistar - Philadelphia)
Image Credits: Isaac Koi (la mummia custodita presso il museo di Wistar - Philadelphia)

Dalle immagini confrontate tra il presunto cadavere alieno e la mummia, emergono diverse analogie come l'addome svuotato, la testa parzialmente staccata e gli arti sottili.

 

A questo punto sorge una domanda: potrebbero i proprietari originali delle foto (Bernard e Hilda Blair Ray) aver visitato in passato una mostra e aver scattato delle foto ad una mummia chiusa in una teca?

Non resta che attendere il prossimo evento del 5 maggio, oggetto di una folle campagna pubblicitaria, per verificare questa ipotesi a meno che non si giunga alla verità prima attraverso nuovi elementi che saranno inclusi in un immediato aggiornamento del presente articolo.

 

Ulteriori approfondimenti:

  • Curt Collins qui e qui
  • José Antonio Caravaca qui
  • Gilles Fernandez qui
  • Tim Printy qui
  • Kevin Randle qui e qui

Aggiornamento 06.05.2015

L'evento "epocale" è giunto e si è concluso. Al momento dal convegno organizzato da Jaime Maussan filtra un'immagine piuttosto chiara sul presunto alieno accostato ai fatti di Roswell, i cui sospetti sulla sua effettiva natura sembrano essere confermati.

Image Credits: coasttocoastam.com
Image Credits: coasttocoastam.com

Se si prova a confrontare il soggetto della slide con le precedenti immagini di esseri umani mummificati si riscontrano molte analogie tali da risultare superfluo ribadirle ancora una volta, fatta eccezione per quello che sembra essere il tipico sudario sopra il quale è disteso il presunto extraterrestre.

 

Di più, si distingue chiaramente anche parte di una figura femminile che non sembra avere nulla a che fare con ambienti militari interessati al recupero di una creatura aliena, così come preannunciato da Jaime Maussan. Potrebbe trattarsi di un semplice visitatore di un museo archeologico, il vero luogo presso cui sarebbe stata prodotta la foto. Forse è la stessa Hilda Ray incappata nella foto scattata da suo marito Bernard, mentre osserva un mummia egizia esposta nella sua teca?

 

Ulteriori immagini di un bambino mummificato sono presenti in questa relazione.

Altre preziose notizie sono leggibili nel periodico dossier del ricercatore Tim Printy.

 

Appena saranno disponibili nuovi aggiornamenti, verrano pubblicati nel presente update.


Aggiornamento 07.05.2015

Il convegno organizzato da Jaime Maussan potrebbe intitolarsi "Cronaca di una mummia annunciata", tali sono le evidenze che diversi ricercatori hanno riscontrato dalla diapositiva presentata dal giornalista messicano.

 

Sono stati pubblicati altri interessanti articoli che fanno notare diverse analogie tra la presunta creatura aliena ed una mummia egiziana. Ne riporto alcuni:

 

- Diapositivas de Roswell: una momia (di José Antonio Caravaca)

 

- The “Roswell Slide” – Alien Kodachrome Slide Released – But Just One (di John Greenewald)


Aggiornamento 08.05.2015

Da questa buffa vicenda che non fa altro che danneggiare chi investe risorse ed energie nella seria ricerca del fenomeno UFO, emerge tuttavia un dato interessante e forse confortante sul futuro della ricerca dell'Ufologia. La comunità ufologica appare unita contro questa ennesima cialtronata messa in atto da Jaime Maussan.

Anche l'ufologa messicana Ana Luisa Cid (da sempre simpatizzante per l'ipotesi extraterrestre), ha pubblicato un articolo che raccoglie tutti i riscontri ed il disappunto dei tanti esperti che hanno osservato in quella immagine tanti elementi che corroborano il vero scenario di fronte al quale ci si trova: una foto scattata ad una mummia egiziana o sudamericana presso un museo archeologico.

A rafforzare la divulgazione della mancata notizia epocale promessa da Maussan, arriva anche Butac.it (Bufale un tanto al chilo) che dedica un pezzo a questa stupefacente figura di palta messicana.

Concludendo quest'ultimo update, sul web è disponibile anche la seconda slide mostrata nel corso della conferenza:


Anche in questo caso non posso sfuggire gli stessi particolari già citati prima: la presenza della teca espositiva, tipicamente di un museo; la visibilità di un cartellino con tanto di testo che dovrebbe spiegare di quale reperto archeologico si tratta; la presentza di un secondo cartellino collocato sul lato opposto della teca che dovrebbe riportare la natura dell'altro artefatto, quello posto di fianco al presunto "alieno"; la chiara presenza di un uomo (nella precedente slide era una donna), probabile ospite del museo.


Aggiornamento 09.05.2015

L'epilogo di questa bufala in un nuovo articolo con un inatteso colpo di scena.