Da un video trapelato da WikiLeaks: il satellite Black Knight abbattuto dagli Illuminati

A volte trovo davvero divertente assistere alla nascita e crescita esponenziale di una fake news ufologica, fin dai suoi primi vagiti sul web, grazie alla solita condivisione sfrenata senza che nessuno mai, testate giornalistiche comprese, si preoccupi di verificare le fonti e sviluppare quel minimo di indagine per stabilire se quanto dichiarato sia vero oppure una immane cazzata. L'ultima perla partorita da chi ama diffondere certe storielle, di cazzate ne contiene addirittura tre: da un video trapelato da WikiLeaks (prima cazzata), sarebbe stato abbattuto il famigerato satellite Black Knight (seconda cazzata) dagli Illuminati (terza cazzata). Vi svelo tutti i retroscena di questa ennesima bufala.

Il satellite alieno Black Knight, le origini di un mito

Solo una veloce premessa su come sia nata la leggenda del satellite Black Knight. Da tempo l'esistenza di questo enigmatico oggetto, approvata solo da certi autori di pseudoscienza e cospirazionisti, viene associata a alla foto posta qui a lato: un oggetto di presunta natura extraterrestre che orbiterebbe indisturbato, sopra le nostre teste, da circa 13.000 anni. Chiariamo subito che tutte le immagini accostate a tale "manufatto alieno" hanno da tempo una solida spiegazione: è un rivestimento termico perso dagli astronauti durante un EVA (Extra-vehicular activity) nel corso della missione NASA STS-88 (Space Shuttle Endeavour, 4 - 15 dicembre 1998).

Una delle migliori indagini, a conferma della natura terrestre di tale manufatto è stata pubblicata dall'esperto ingegnere di missioni spaziali James Oberg. Anche la rivista del CICAP si occupò del caso con questo articolo.

Come si arriva a datare quell'oggetto antico di quasi 13.000 anni? Anche questo retroscena è riassunto da Oberg in questo suo recente commento: «In 1973, an astronomy enthusiast/author named Duncan Lunan [then and now a friend of mine] did the INTERPRETING of a series of mysterious radio noise echoes over previous decades as showing a 'star map' of the Bootes constellation that had one star [Epsilon Booti] displaced by its motion over the last 13,000 years. Then he found out he'd misread some old radio logbooks and withdrew the suggestion. Too late, it had metastasized throughout the world of UFOria and walks on to this day, undead, a zombie theory repudiated even by its own father ». Fu anche lo stesso Duncan Lunan, citato da Wikipedia per la vicenda del Black Knight, a fare chiarezza in una pagina del suo sito.

Il falso video trapelato da WikiLeaks

La nuova favola sul satellite Black Knight ha inizio da questo video, dal cui canale impazzano culi e tette come se non ci fosse un domani. Come mai questa "strana difformità" rispetto ai contenuti proposti? A chiarirlo (si fa per dire) ci pensa il canale truffaldino UFO Today (già noto per precedenti bufale) il quale si inventa questa stronzata: quel canale che ha per primo diffuso il video trapelato da WikiLeaks è stato hackerato, l'autore si è ritrovato quel filmato a sua insaputa concedendo il permesso a UFO Today di ricaricarlo nel suo canale.

Come se non bastasse, il video viene notato anche dal noto hoaxer SecureTeam10 che in un commento richiede la ricondivisione del materiale. Proposta che viene ovviamente accettata:

In pochissime ore, manco a dirlo, il video riciclato da SecureTeam10 diventa virale e, quasi ci fosse un tacito accordo tra le parti, i soliti tabloid inglesi (Mirror, Daily Mail, Daily Star) confezionano velocemente articoli dedicati al caso: un velivolo militare degli Illuminati avrebbe abbattuto il satellite alieno.

Che cosa mostra in realtà questo filmato? L'ho sintetizzato nel seguente tweet non appena annusata la possibilità di un "clamoroso evento" senza spiegazione:

Una delle primi fonti video originali è difatti questa, dove si parla chiaramente del rientro - datato 13 giugno 2010 - della sonda giapponese Hayabaysa, con relativa capsula contenente materiale asteroidale. Il video è stato registrato sopra l'Australia da una videocamera a bordo del DC-8 Airborne Laboratory della NASA.

 

Nel momento in cui concludo questo articolo, non ho letto per ora notizie ufficiali che smentiscano questa stronzata, evidente sintomo che l'attività di clickbaiting sommata alle fake news rende molto di più rispetto alla divulgazione di fatti contraddistinti da zero misteri.